La Storia ci ha chiamati ad affrontare un’insidia silenziosa, invisibile, che da mesi consuma la nostra comunità privandola degli aspetti più quotidiani, basilari ed essenziali del suo vissuto, e che sempre più spesso è rappresentata con metafore di guerra.
Operando in condizioni spesso estreme, e dando dimostrazione di grande coraggio, professionalità e umanità, in Italia ottomilanovecentocinquantasei operatori sanitari, in prima linea nelle corsie degli ospedali, hanno contratto il coronavirus per difendere, secondo le loro forze e il loro giudizio, la vita dei pazienti. Sessantasei medici si sono impegnati in questa lotta per la vita del paziente, al prezzo della loro.
Nelle metriche allarmanti dei contagi e dei decessi, ed in un momento storico che richiama all’unione ed alla responsabilizzazione dei singoli per il bene e la sopravvivenza comune, quell’Italia che onora dalle finestre il lavoro instancabile dei sanitari viene oggi sollecitata dagli slogan aggressivi, fuorvianti e ingannevoli, di alcuni professionisti del settore legale i quali mirano a promuovere la propria attività instillando aspettative risarcitorie rispetto ai danni da Covid.
Si rileva infatti, nella rete ma anche sulla carta stampata, un incremento di messaggi promozionali attraverso i quali i familiari di coloro che sono deceduti per coronavirus sono inviati a prenotare consulenze legali gratuite volte all’avvio di cause risarcitorie nei confronti degli operatori e delle stesse organizzazioni sanitarie oggi impegnate nella gestione di una emergenza sanitaria senza precedenti per gravità ed estensione.
Tali comportamenti speculativi, che si traducono nella ricerca di facili guadagni nelle pieghe della più drammatica delle crisi che hanno afflitto il nostro Paese sin dal dopoguerra, tradiscono gli ideali di lealtà, onore e diligenza ai quali la professione forense si ispira, ed integrano gravissime
violazioni dei divieti di ricorrere ad informazioni ingannevoli, suggestive, comparative e comunque non improntate a correttezza.
A tutela della collettività, del prestigio professionale dell’Avvocatura, e del personale medico, infermieristico e paramedico, la Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Ospedalità Privata Accreditata, si rivolge dunque alle Istituzioni, chiedendo l’adozione di provvedimenti volti
a contrastare e sanzionare ogni pratica promozionale che, approfittando del diffuso timore e dell’incertezza di un popolo già vittima di una gravissima emergenza sanitaria, si traduca in espressioni di pubblicità ingannevole e sovraesposizione mediatica a danno di tutti gli esercenti
delle professioni sanitarie che, non senza un pesante sacrificio di vite umane, si stanno prodigando per la salute dei cittadini.